Parco Vanvitelliano del Fusaro

L’ambiente del Fusaro fu uno dei siti di caccia prediletti da Ferdinando IV di Borbone che, a Sud-Est del lago sopra un isolotto, fece sorgere il bellissimo Casino Reale. Un gioiello dell’architettura tardo-settecentesca, tra i più significativi dei Campi Flegrei, realizzato su disegno di Carlo Vanvitelli nel 1782. All’interno la Casina era impreziosita dalle sete di S. Leucio e dai dipinti del Ciclo delle stagioni di Philipp Hackert, andati dispersi, di cui tuttavia restano i quattro bozzetti che rappresentano per ognuna delle stagioni una località: la Primavera con il pascolo nella valle del Volturno, con veduta del Matese; l’Estate con la mietitura a S. Leucio di Caserta verso Maddaloni; l’Autunno con la vendemmia a Sorrento, e l’Inverno con un campo di caccia a Persano. Tra le più celebri vedute del Regno di Napoli eseguite da Hackert vi è la grande tela che rappresenta Ferdinando IV a caccia sul lago del Fusaro (1783). Nel corso del restauro sono state riproposte le tappezzerie, i dipinti delle stagioni e lo stemma borbonico in facciata. Nel 1817 il re Borbone ordinò che sulle rive del Real lago del Fusaro, di fronte alla Real Casina, “si costruisse un nuovo fabbricato, detto l’Ostrichina, per comodo di coloro che si porteranno a godere di quel Real Sito non essendoci ora luogo dove poter pranzare”. Responsabile del progetto e dei lavori fu designato l’architetto di corte Antonio de Simone.